Per alfabetizzazione dei dati si intende l’insieme delle competenze base necessarie per comprendere gli scenari, rispondere alle domande, prendere decisioni e comunicare ad altri le risposte usando i dati.
Tra le skills correlate, quindi, non può mancare la capacità di ragionare in maniera critica e per interpretare i dati e velocizzare i processi decisionali. Le scelte basate sui dati infatti sono prese più velocemente e con un margine di errore fortemente ridotto, rispetto a quelle prese sulla base dell’intuizione.
L’alfabetizzazione dei dati non riguarda più solo i manager e i decision making ma è una competenza sempre più richiesta anche ai dipendenti.
Perchè? Perché un’azienda in cui molte risorse sanno comprendere e esplorare i dati, è un’azienda che ha degli enormi vantaggi sui competitor. Proprio di questo parleremo nei prossimi paragrafi.
Data literacy, data culture e data skills: le differenze
Prima di tutto, però, dobbiamo fare una precisazione lessicale: data literacy, data culture e data skills non sono sinonimi.
Nello specifico:
» Data Literacy o alfabetizzazione dei dati
Comprende le competenze di base necessarie a esplorare e capire i dati, per interpretare uno scenario o prendere decisioni;
» Data Culture
Si riferisce a una cultura basata sui dati, diffusa tra le persone che popolano un’azienda o un’organizzazione. La data culture è propria delle organizzazioni data-driven che modellano sull’uso dei dati sia i flussi di lavoro che l’approccio metodologico;
» Data Skills
Sono le competenze specifiche nell’uso dei dati. La data literacy può essere considerata una skill di base. Le competenze avanzate invece includono la Data Science, l’Intelligenza Artificiale, l’analisi avanzata dei dati e dei big data.
(Fonte: Building Data Literacy. The Key To Better Decisions, Greater Productivity, And Data-Driven Organizations, commissionato da Tableau, Febbraio 2022).
Leggi il nostro articolo:
Data Driven Company: 5 modi per migliorare l’alfabetizzazione dei dati”.
I benefici della data literacy in azienda
A Febbraio 2022, Tableau ha commissionato a Forrester Consulting un report per individuare i benefici della data literacy nelle aziende, intitolato “Building Data Literacy. The Key To Better Decisions, Greater Productivity, And Data-Driven Organizations”.
Lo studio ha coinvolto più di 1000 decision makers e oltre 500 impiegati in aziende di tutto il mondo.
Dai risultati sono emersi alcuni benefici specifici dell’alfabetizzazione dei dati nelle organizzazioni, nei seguenti ambiti:
- Capacità di innovazione;
- Customer Experience;
- Processi decisionali;
- Riduzione dei costi;
- Aumento dei ricavi.
Questi benefici sono ancora più evidenti nelle aziende che hanno già un livello di maturità alto nell’uso dei dati.
Perché l’alfabetizzazione dei dati è un plus anche per il personale?
Forse è più sorprendente il fatto che anche il personale impiegatizio ha individuato dei benefici specifici nell’alfabetizzazione dati.
Tanto i decision makers quanto gli impiegati coinvolti nel report di Forrester Consulting ritengono che la data literacy sia una delle principali chiavi del successo lavorativo.
Non solo: lo studio mostra anche dei dati interessanti a proposito del livello di soddisfazione e spirito di appartenenza nelle aziende in cui gli impiegati hanno una buona alfabetizzazione dei dati.
In termini percentuali, gli impiegati che lavorano in aziende con un alto livello di data literacy sono decisamente:
- più motivati a svolgere il proprio lavoro;
- più inclini a restare in azienda per i prossimi 5 anni;
- più soddisfatti della propria mansione, del proprio team e del proprio dipartimento;
- più produttivi.
I problemi che affrontano le aziende nel diffondere la data literacy
Non tutto ciò che luccica è oro, però. Molte aziende incontrano ostacoli significativi nel diffondere le skills base per l’uso dei dati in azienda.
- Una delle resistenze maggiori è quella di diffondere la data literacy a tutti i team e a tutti i dipartimenti. La maggior parte delle iniziative di formazione infatti viene rivolta a cerchie ristrette di risorse, escludendo buona parte del personale dalla data literacy.
- Un secondo problema risiede nel fatto che gli impiegati tendono a nasconderele proprie lacune riguardo le competenze con i dati. Perciò per le organizzazioni è più difficile individuare problematiche e lacune e attivare training ad hoc.
- Infine, bisogna valutare la carenza di skills interne per organizzare formazioni ad hoc. Non ci riferiamo solo ad una lacuna di data skills e competenze tecniche avanzate. Come sappiamo, infatti, conoscere una materia e saperla insegnare sono competenze che non vanno di pari passo. All’interno di un’azienda potrebbe non esserci la risorsa in grado di diffondere la data literacy anche a colleghi non esperti. Questo problema esula dalla disponibilità di budget.
Alcune soluzioni possibili
In un articolo precedente sul nostro blog abbiamo già affrontato questo argomento: “Data Driven Company: 5 modi per migliorare l’alfabetizzazione dei dati”.
I 5 consigli che abbiamo fornito per migliorare la data literacy in azienda erano i seguenti:
- Manager e dirigenti dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio e utilizzare i dati per prendere decisioni;
- Le Risorse Umane dovrebbero impegnarsi in programmi per favorire lo scambio di competenze tra i colleghi e i dipartimenti;
- Parte del budget dovrebbe essere investito nella formazione continua del personale;
- Gli eventi organizzati dalle data community sono occasioni da non perdere per scambiare skills e buone pratiche;
- I tools di self service analytics come Tableau aiutano la condivisione dei dati e l’alfabetizzazione anche delle risorse non tecniche.
C’è altro che puoi fare per diffondere la data literacy in azienda? Ecco due ulteriori suggerimenti.
1. Il progetto Data Skills 10 Milion di Tableau
Seguendo la sua mission di rendere democratico l’uso dei dati per tutti, Tableau ha dato vita all’iniziativa Data Skills 10 Milion per diffondere la data literacy a 10 milioni di utenti nei prossimi 5 anni.
Come? Attraverso programmi di formazione gratuiti e online dedicati a utenti di tutti i livelli, per imparare come comprendere, esplorare, analizzare i dati, per prendere decisioni e fare storytelling.
2. Inizia chiedendo il supporto di un consulente esperto
Diffondere la data literacy in azienda non è una sfida facile, alla luce delle problematiche che abbiamo già evidenziato. I vantaggi però sono enormi ed è indispensabile oggi percorrere questa strada, per le aziende che vogliono crescere.
Se non sai da dove iniziare o al momento non disponi internamente delle competenze necessarie a pianificare corsi di formazione e adozione di strumenti di data analytics in linea con le tue esigenze, puoi pensare di rivolgerti a un consulente esterno.
Cosa può fare un consulente esterno? Un esempio pratico
Per capire in che modo un consulente esterno possa aiutarti nel diffondere la data literacy e l’uso dei dati in azienda, ti parliamo del nostro approccio.
Negli anni abbiamo maturato le competenze necessarie a fornire la migliore consulenza a aziende e organizzazioni pubbliche e private di varie dimensioni.
Quando si parla di tools per l’analisi dei dati e di alfabetizzazione dei dati, infatti, non c’è una strada già disegnata, ma bisogna mettere a punto una strategia personalizzata per raggiungere obiettivi specifici, con il minimo investimento e la massima resa.
Per questo offriamo supporto e consulenza a tutti i livelli, dalla scelta degli strumenti alla loro installazione, fino all’assistenza post – vendita.
Lo scorso anno abbiamo anche attivato la nostra Academy con percorsi di formazione ad hoc dedicati all’analisi dei dati con Tableau e non solo.
I corsi sono costruiti per utenti di diverso livello e possono essere svolti online o in aula.
Esiste la possibilità di avere una formazione personalizzata? Certo. Possiamo concordare anche corsi in azienda su argomenti specifici, oppure i training on the Job. Questa modalità piace molto ai clienti, perché un nostro docente esperto affianca gli impiegati dell’azienda durante il lavoro fornendo tips, suggerimenti e insegnamenti ispirati alle best practices.
Leggi il nostro articolo:
Data Driven Company: 5 modi per migliorare l’alfabetizzazione dei dati”.