Data driven significa “guidato dai dati”. Un’azienda guidata dai dati è estremamente avvantaggiata nei processi decisionali rispetto ai competitor.
Le aziende data driven sono realtà che sfruttano processi di advanced analytics e machine learning per prendere meglio – e prima – decisioni di business basate su fatti, dati e informazioni affidabili.
Ci siamo già concentrati su questo argomento in due precedenti articoli nel nostro blog:
- Cosa hanno in comune le aziende data driven? 5 caratteristiche chiave
- Perché le data driven company sono più forti dei competitor
Tra le caratteristiche di queste organizzazioni trainate dai dati c’è un buon livello di alfabetizzazione dei dati tra i dipendenti, i manager e i dirigenti. Proprio su questo aspetto ci focalizzeremo adesso: che cos’è la data literacy e come migliorarla nella tua azienda?
Senza data literacy non puoi essere data driven
Data Literacy e alfabetizzazione dei dati sono espressioni equivalenti.
L’alfabetizzazione dei dati è un livello di consapevolezza sull’uso dei dati che, per il personale dei reparti non IT o Analytics, prescinde dalle competenze tecniche.
Si tratta piuttosto della consapevolezza del modus operandi e del mindset necessari per un approccio data driven. Quanto più questa cultura è diffusa in tutto il personale di un’azienda, tanto più sarà facile lasciarsi guidare dai dati e ottenere il massimo dalle strategie di analisi e business intelligence.
In un’organizzazione con una buona data literacy, il personale sa distinguere i dati significativi e conosce le potenzialità dell’analisi dei dati; ha pensiero critico e riconosce il valore del problem solving basato su informazioni affidabili. Tutto ruota, in buona sostanza, attorno ai dati riconosciuti come una fonte affidabile di insights, un serbatoio unico di conoscenza condivisa da cui può attingere tutta l’organizzazione.
5 consigli per aumentare l’alfabetizzazione dei dati in azienda
Costruire la data literacy e lasciarla diffondere nell’intera azienda è un processo che richiede impegno e dedizione da parte del management e della dirigenza. Dal momento che parliamo di un vero e proprio cambio di passo “culturale”, non puoi aspettarti che ciò avvenga dall’oggi al domani. Tuttavia, puoi programmare una serie di azioni finalizzate a migliorare la data literacy.
Il nostro primo suggerimento è senza dubbio quello di distinguere il personale in base al livello di dimestichezza che deve raggiungere con i dati e con gli strumenti di analytics che hai scelto di adottare.
Ci sono infatti utenti tecnici (come il team Analytics, il team BI, o il dipartimento IT) che devono avere skills teoriche e pratiche molto avanzate e, preferibilmente, dovrebbero farsi promotori della cultura dei dati tra i colleghi.
Le risorse business, invece, non hanno competenze tecniche specifiche. Se però vuoi trasformare la tua organizzazione in una realtà data driven, allora dovrai fare in modo che anche queste persone raggiungano un buon livello di alfabetizzazione dei dati e comprendano a pieno il valore aggiunto di un business data driven.
Leggi il nostro articolo:
Piattaforme BI: come scegliere quella giusta per la tua azienda?
Fatta questa premessa necessaria, ti diamo di seguito una serie di 5 consigli su azioni che puoi intraprendere per spingere la data literacy nella tua organizzazione.
1. Se sei un dirigente o un manager, dovresti dare il buon esempio
Per accrescere la cultura dei dati in azienda, non c’è niente di meglio che vedere dirigenti e manager dare il buon esempio. In che modo? Portando con sé report e dashboard alle riunioni; spiegando come hanno utilizzato i dati per prendere una decisione; illustrando ai dipendenti in che modo i dati supportano la strategia di business aziendale o le attività dei rispettivi reparti.
Se la fiducia verso i dati e verso la conoscenza che questi veicolano non parte dall’alto, difficilmente potrai aspettarti di diffonderla a tutto il personale.
2. Prova a coinvolgere le HR
La data literacy è una questione di cultura aziendale: come fare a meno delle risorse umane per diffondere l’alfabetizzazione dei dati?
Le risorse umane possono contribuire sensibilmente a promuovere l’approccio data driven, per esempio istituendo programmi per diversi livelli o favorendo lo scambio di competenze tra colleghi tecnici e colleghi business.
3. Punta sulla formazione continua
Il mondo del lavoro oggi va veloce e si parla spesso di formazione continua, indispensabile per essere al passo con i tempi. L’esigenza è ancora maggiore se parliamo di dati, business intelligence e machine learning.
Per promuovere l’alfabetizzazione dei dati, non possiamo che suggerirti di investire nella formazione del personale, scegliendo corsi differenziati per risorse di diversi livelli. I training possono essere focalizzati su aspetti generici dell’approccio data driven in azienda, oppure possono concentrarsi su prodotti e strumenti che usi per l’analisi dei dati.
Se questo argomento ti interessa, prova a dare un’occhiata ai corsi disponibili nella nostra Academy Ecoh Media (ricorda che possiamo organizzare anche percorsi di formazione su misura, online, in aula o nella tua azienda).
4. Partecipa a eventi sui dati e community
L’alfabetizzazione dei dati è cultura aziendale, certo, ma è un mindset condiviso da milioni di persone e migliaia di aziende data driven in tutto il mondo.
Partecipare agli eventi dedicati e spronare i tuoi dipendenti a entrare nelle community di appassionati di dati è estremamente utile per fare networking, condividere buone pratiche e riportare a casa tante nuove idee per migliorare il tuo business grazie alla guida dei dati.
Noi di Ecoh Media, ad esempio, siamo da poco tornati dal Tableau Data Fest a Milano, l’evento promosso da Tableau per incentivare la cultura dei dati. Ad eventi come questo sono presenti aziende di tutto il mondo, che raccontano le loro storie di successo grazie all’approccio data driven.
Se invece vuoi entrare in una community di professionisti appassionati di analisi e data science, ti consigliamo di tenere d’occhio i Tableau User Group. Sono gruppi di utenti Tableau che si riuniscono nelle principali città di tutto il mondo. Noi siamo particolarmente affezionati al TUG Roma e al TUG Bologna, le cui iniziative sono spesso animate dai nostri data expert.
5. Scegli strumenti che favoriscono la condivisione tra tutti gli utenti
Per chi non ha un background tecnici, l’analisi dei dati è estremamente difficile e scoraggiante. Alcuni strumenti sono estremamente efficaci, ma decisamente inadatti agli utenti business. Se questi utenti restano fuori dal workflow con i dati, la data literacy non si diffonderà mai davvero in azienda.
Per questo, a nostro avviso, se vuoi essere data driven dovresti scegliere dei prodotti di self service analytics: sono tools che abilitano tutti gli utenti a fare analisi dati attraverso dashboard intuitive.
A cambiare il mercato in questa direzione è stata proprio Tableau, qualche anno fa, che ha puntato sulla Visual Analytics. Tutti gli utenti business possono analizzare i dati, raccontati in grafici interattivi e comprensibili. Grazie ai passi avanti del machine learning e dell’intelligenza artificiale, oggi chi non ha competenze tecniche può fare domande ai dati usando il linguaggio naturale, per capire il come e il perché degli scenari cruciali per la tua azienda.
In questo modo la data literacy è condivisa anche sul piano pratico e consente a tutti di esprimere idee, soluzioni a problemi e di sentirsi parte della realtà aziendale con cui condivide un patrimonio di conoscenza basata su dati affidabili.
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